La ricerca sulle membrane leuco-fibrino-piastriniche: convegno di Belluno

I risultati della collaborazione tra Fondazione TES, ABVS e Università degli Studi di Padova

La fruttuosa collaborazione tra Fondazione TES e ABVS è nata ormai 5 anni fa con lo scopo di promuovere e sostenere la ricerca in campo ematologico. Da alcuni anni, infatti, il sangue sta catturando l’interesse di Medici e Ricercatori in quanto particolarmente ricco di elementi con proprietà essenziali per la rigenerazione dei tessuti danneggiati. Sulla base di questo, presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Belluno è stato preparato, mediante aferesi, un particolare emocomponente chiamato MEMBRANA LEUCO-FIBRINO-PIASTRINICA, il quale costituisce una sorta di concentrato di tutti gli “attori” (piastrine, globuli bianchi, cellule staminali, fibrina etc.) che normalmente vengono coinvolti dall’organismo nella riparazione di una lesione. Ai Ricercatori dell’Università degli Studi di Padova è stato affidato il compito di definire la composizione specifica di tali membrane, al fine di capire il meccanismo attraverso cui esercitano il loro effetto rigenerativo in funzione degli elementi in esse contenuti.

In questi anni nei laboratori dell’Università di Padova sono stati ottenuti importanti risultati sperimentali riguardo alla descrizione delle caratteristiche della membrana leuco-fibrino-piastrinica, quali le proprietà pro-rigenerative, anti-infiammatorie e di biodegradazione. In confronto ad emocomponenti simili preparati in altri Centri a partire da un semplice prelievo, le membrane leuco-fibrino-piastriniche allestite presso il Centro Trasfusionale di Belluno contengono una quantità di piastrine e di cellule del sangue molto più elevata. Poiché le piastrine costituiscono una vera e propria “miniera” di fattori di crescita (proteine) essenziali per la rigenerazione dei tessuti, è facile intuire l’elevata efficacia terapeutica di questo innovativo emocomponente nell’ambito della rigenerazione tissutale.

Un’altra caratteristica molto importante che è stata studiata riguarda le proprietà meccaniche delle membrane (elasticità). Se la maggior parte degli emocomponenti preparati presso altri Centri si presenta nella forma di un gel, le membrane leuco-fibrino-piastriniche hanno la forma di un cuscinetto morbido ed elastico che può essere addirittura fatto aderire o suturato dai chirurghi lì dove c’è una lesione/ferita. Ciò va ricondotto all’elevato contenuto in fibrina, la quale, organizzandosi come una rete molto fitta, intrappola al suo interno le piastrine e le cellule del sangue (essenziali per la rigenerazione dei tessuti), rilasciandole progressivamente nel tempo proprio come un farmaco ad azione rigenerativa.

Riguardo alla componente cellulare della membrana leuco-fibrino-piastrinica, l’Università di Padova e la Fondazione TES hanno dimostrato che questo emocomponente contiene e rilascia cellule staminali. Normalmente nel sangue periferico le cellule staminali sono presenti in bassissima quantità; sorprendentemente, la metodica di preparazione delle membrane leuco-fibrino-piastriniche consente la concentrazione di tali cellule, che sono quindi più facili da isolare in laboratorio per lo studio delle loro proprietà terapeutiche. Un traguardo importante per le ricerche in corso ha riguardato proprio la messa a punto di un metodo per l’isolamento di cellule staminali multipotenti a partire dalla membrana. Se pensiamo che le cellule staminali hanno la capacità di “maturare” in tipi di cellule diversi – dando origine quindi a tessuti diversi – a seconda dell’ambiente con cui vengono a contatto, capiamo come la loro presenza all’interno delle membrane fornisca un valore aggiunto al potenziale rigenerativo di questi emocomponenti.

Estremamente interessanti sono stati anche i risultati ottenuti dagli studi pre-clinici svolti presso l’Istituto di Anatomia Umana dell’Università di Padova. A seguito dell’approvazione del Comitato Etico dell’Ateneo e del Ministero della Salute, è stato possibile valutare l’efficacia terapeutica delle membrane leuco-fibrino-piastriniche in un modello animale (ratto) di lesione al nervo sciatico. Ad oggi, il trattamento chirurgico di lesioni nervose non ha ancora raggiunto risultati ottimali. Le membrane, visto il loro contenuto in elementi rigenerativi, potrebbero rappresentare una valida strategia alternativa. Questi studi hanno dimostrato che l’applicazione della membrana leuco-fibrino-piastrinica sul nervo sciatico lesionato favorisce la guarigione del danno tissutale, confermando l’ipotesi che l’emocomponente abbia promosso la rigenerazione del nervo trattato.

Alla luce dei dati sperimentali raccolti in laboratorio, le membrane leuco-fibrino-piastriniche preparate al Centro Trasfusionale di Belluno secondo una procedura standardizzata, riproducibile ed economicamente vantaggiosa, dimostrano di essere degli straordinari strumenti terapeutici per applicazioni autologhe di rigenerazione dei tessuti, giustificando i riscontri positivi dei pazienti che già hanno beneficiato del loro impiego clinico. Tali membrane, infatti, sono già utilizzate presso l’Ortopedia dell’Ospedale di Belluno per il trattamento, prevalentemente, di lesioni della cartilagine.

I risultati sperimentali ottenuti da questa ricerca sono stati presentati con grande soddisfazione alla comunità medico-scientifica tramite la partecipazione a Congressi sul tema della Medicina Rigenerativa e la pubblicazione di articoli scientifici su riviste indicizzate. In questo modo, l’innovatività e le sorprendenti proprietà rigenerative degli emocomponenti preparati presso il Centro Trasfusionale di Belluno sono state riconosciute e rese note a livello internazionale.

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