Donare il sangue è un gesto di solidarietà, ma i donatori sono a loro agio nel farlo? Come si può prevenire o ridurre l’ansia nel momento della donazione? Un progetto di ricerca ideato dall’Associazione Volontari Italiani del Sangue (Avis) del Veneto e condotto dall’Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione con Università di Padova, Cnr-Ifc di Milano e Fondazione Onlus TES sta testando la tensione emotiva dei donatori prima, durante e dopo il prelievo di sangue.
Lo scopo principale del progetto è individuare quali siano i momenti più critici della donazione con il fine di poterne migliorare il processo e far sentire il donatore il più a suo agio possibile.
«La tensione emotiva può essere dovuta a forze esterne, ambientali, sociali o fisiche che inducono nell’individuo diverse reazioni biochimiche, somatiche e psicologiche – spiega Andrea Gambaro, responsabile scientifico del progetto – Queste risposte portano all’aumento della concentrazione di specifiche molecole, come l’ormone steroideo cortisolo, sia nel sangue che – come osservato recentemente – nella saliva».
Il campionamento di saliva dei donatori AVIS avviene tramite dispositivi specifici per la raccolta salivare, detti salivette. Sono dispositivi sicuri e soprattutto non invasivi. Vengono tenuti in bocca dai donatori per un tempo standard di due minuti. Funzionando come delle spugne, raccolgono e trattengono la saliva.
Successivamente, i campioni vengono analizzati tramite una metodologia analitica nota come cromatografia liquida accoppiata a spettrometria di massa tandem (LC-MS/MS) per quantificare i livelli di molecole legate allo stress. Nel complesso, lo studio prevede la raccolta e l’analisi di circa 1200 campioni.
«Abbiamo messo a punto un metodo analitico per la quantificazione del cortisolo e di altri ormoni, legati alla tensione emotiva, presenti nella saliva – spiega Agata Alterio, studentessa che sta collaborando con il team di ricerca nell’ambito della sua tesi in Chimica e Tecnologie Sostenibili a Ca’ Foscari – Questo metodo viene utilizzato per determinare tali molecole ed i rispettivi trend nei campioni di saliva dei donatori di sangue. I primi campionamenti sono stati fatti a inizio giugno e l’attività proseguirà per tutta l’estate».
I risultati permetteranno di capire come sono collegati tra loro i vari ormoni presenti nella saliva e come le loro concentrazioni variano in diverse situazioni di tensione. Questa valutazione tiene anche in considerazione delle differenze che possono derivare dall’età, dal genere, dalle condizioni ambientali e dall’esperienza che ha il donatore rispetto la donazione stessa. Inoltre, i risultati ottenuti con questo metodo analitico verranno confrontati con quelli di specifici kit di misurazione già presenti sul mercato.
Vanda Pradal, presidente Avis Regionale del Veneto: «Abbiamo promosso il progetto perché va a favore della salute e del benessere del donatore. Grazie a questa ricerca scientifica, effettuata nelle Unità di raccolta associative di Treviso e Venezia che vi hanno aderito, desideriamo dare il nostro contributo allo studio dei livelli di stress, con la prospettiva che le informazioni raccolte possano essere un utile apporto anche per suggerire eventuali migliorie a beneficio dei nostri donatori e al comfort in tutte le fasi della donazione, dall’accoglienza fino alla conclusione del dono.
«Ci auguriamo – aggiunge – che anche le aziende sanitarie, cogliendo il valore di questa iniziativa, possano presto consentire la valutazione scientifica permettendo ai ricercatori di entrare nei centri trasfusionali. Il benessere e la tranquillità dei nostri donatori sia un obiettivo di tutti, in ambito associativo così come nella sanità pubblica».
Il campionamento è iniziato l’11 giugno 2023 nella sede di raccolta di AVIS Comunale di Marcon, ed è continuato il 18 giugno 2023 con la sede AVIS Comunale di Mogliano Veneto. Il progetto proseguirà nei mesi di luglio e agosto 2023 nelle sedi di Villorba, Maerne, San Stino di Livenza, Roncade e Meolo.
Il team di ricerca è composto dal professor Andrea Gambaro, il ricercatore Matteo Feltracco, la ricercatrice Giovanna Mazzi e la laureanda Agata Alterio.
Fonte: unive.it